di Pete Brown
Un sacco di persone stanno facendo quello che possono per aiutare l’Ucraina, e ciascuno ha le sue ragioni: dalla semplice compassione ed empatia fino al coinvolgimento personale. Sto mettendo all’asta una degustazione delle birre più rare della mia cantina in parte per un basilare desiderio di fare qualcosa e in parte perché ricordo con grande affetto le mie bevute a Kiev e Leopoli: adoro quei maledetti pazzi.

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Nel 2012 – fan del sidro per favore non datemi addosso per questo – ho preso dei soldi da Carlsberg Ucraina per andare a Kiev e aiutarli a lanciare il loro “sidro” Somersby. Meno ne parliamo, meglio è. Dopo l’evento di lancio, però, due giovani beer blogger ucraini sono rimasti nei paraggi e hanno insistito per portarmi nei migliori bar della città.
Ci siamo divertiti parecchio, tanto che ho dimenticato di prendere appunti. Il mio ricordo indelebile è quello di uno spuntino da bar piuttosto speciale: pesce essiccato, di cui molti dei pub in cui siamo andati tenevano una selezione in una cassa sotto al bancone. Erano di diverse dimensioni e ciascuno aveva un numero scritto a penna che ne indicava il costo in grivnie.

Indicavi quello che volevi e te lo servivano con la tua birra. Lo spezzavi a mani nude e poi passavi la settimana successiva a cercare di toglierti l’odore di pesce morto dalla pelle.

Ho amato quel viaggio e lancerei volentieri innumerevoli altri misteriosi intrugli a base di sidro per ripeterlo.
Ma non ho avuto bisogno farlo.
L’anno successivo, il direttore generale di Carlsberg Ucraina, proprietario di Lvivskie, la più antica marca di birra del paese, ha apprezzato così tanto il mio primo libro Man Walks into a Pub che lo ha fatto tradurre in ucraino e russo, per poi distribuirlo ai dipendenti dell’azienda e ai loro clienti preferiti. Mi hanno poi invitato a fare alcune presentazioni, sessioni di abbinamento di birra e cibo e interviste.
Dopo alcuni eventi a Kiev, mi hanno messo su un treno notte per Leopoli, a circa 300 miglia a ovest. Avendo visto i Kraftwerk giusto pochi giorni prima al Latitude Festival, ero entusiasta per il mio personale Trans-Europe Express. Lo sono stato meno quando ho realizzato che il treno si sarebbe fermato in ogni singola minuscola stazione lungo il tragitto, annunciando a lungo e fragorosamente tutte le successive fermate che avrebbe fatto: nonostante fossi cullato come una nave su un mare in tempesta, non ho dormito.
Appena sceso dal treno, mi hanno trascinato in un’intervista in diretta con il programma televisivo del mattino di Leopoli. Si da il caso che fosse il giorno dopo la nascita del primo figlio del principe William e Kate Middleton. In quanto britannico, tutti si sono congratulati con me per la nascita reale e la prima domanda dell’intervista live è stata come mi sentissi al riguardo. Stanco e nervoso, ho risposto che non aveva niente a che fare con me e che ero pronto a fare un test del DNA per dimostrarlo. Non sapevano bene cosa farsene di me. Non sono sicuro che né loro né io sapessimo perché ero lì.
Sono stato poi agganciato da uno storico del posto che mi ha fatto fare un tour dei migliori bar di Leopoli. Abbiamo iniziato con quello dedicato a Leopold von Sacher-Masoch, autore locale di Venere in pelliccia e ispiratore riluttante del termine “masochismo”.

La statua di Masoch fuori dal bar è lucida nella parte in cui tutti toccano continuamente. La mia guida mi ha invitato a mettere la mano nella sua tasca aperta.

All’interno si possono sentire il pene e testicoli di bronzo lucido.
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La mia prima impressione di Leopoli è stata che tutti fossero ossessionati dal sesso perverso: all’ingresso del bar Masoch dominatrici vestite di pelle ringhiavano e frustavano i clienti sul di dietro, c’erano attrezzature per il bondage ovunque andassimo e persino i negozi di cioccolatini vendevano posizioni del kamasutra di cioccolato.



Poi siamo andati in un grande condominio, su per un’ampia scalinata e abbiamo bussato a una porta. Un uomo in pigiama è venuto ad aprire e ha inveito contro di noi averlo svegliato. La mia guida gli ha detto qualcosa che ha fatto sì che ci invitasse nel suo minuscolo, malandato e angusto appartamento. C’era un grande armadio su una parete e il mio cicerone lo ha aperto, è entrato e mi ha invitato a seguirlo: si è rivelato essere un passaggio segreto per un enorme bar carico di decorazioni, un ironico tempio al capitalismo con auto d’epoca e mobili fatti di banconote.


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Da qui, siamo andati a un’altra porta di casa che questa volta ha aperto un uomo in tenuta da battaglia che ci puntava contro un fucile. Di nuovo, la mia guida ha dato una parola d’ordine e siamo stati accompagnati in quello che si è rivelato essere un nascondiglio della resistenza utilizzato durante l’ultima occupazione russa dell’Ucraina.

In un cortile mimetizzato con fettucce da combattimento, persone che non erano nemmeno nate durante l’occupazione sedevano e bevevano sotto manifesti di propaganda, guide per distinguere gli aerei amici da quelli nemici e sculture realizzate con parti di vecchie attrezzature militari.



Il ricordo della resistenza era fresco e le persone con cui ho parlato guardavano alla Russia con un misto di ridicolo e disprezzo. Mi sono tornate vividamente in mente all’inizio di questa guerra, quando i difensori dell’Isola dei Serpenti hanno detto ai loro invasori di andare al diavolo: era assolutamente in linea con le mie impressioni sugli ucraini.
Quindi perché ero lì? Perché tutta questa ospitalità? Come ha fatto la traduzione di un libro sulla storia della birra e dei pub inglesi ad aiutare Carlsberg nella vendita di una lager decisamente piacevole, ma assolutamente mainstream, in un paese che ha poco in comune con la Gran Bretagna?
La risposta è che l’Ucraina ha più cose in comune con il modo di bere birra occidentale di quante pensassi. La mia guida di Leopoli mi ha detto che molti passaggi di Man Walks Into A Pub coincidono con quello che lui ha scoperto sulla birra nel suo paese. Quei beer beer blogger avevano letto la mia roba e l’avevano sentita così vicina che sono venuti a rapirmi a un evento aziendale per mostrarmi i bar migliori.
Se qualcuno di questi ragazzi è ancora in Ucraina oggi, molto probabilmente sta combattendo di nuovo l’invasione. Mi chiedo dove siano e come stiano. Quando ho sentito dell’invasione di Putin un mese fa, il mio primo pensiero è andato al bar della resistenza a Leopoli. E mi sono detto: “Oh, Vlad, non finirà come hai previsto”.
Ecco perché sto mettendo all’asta le birre più rare che ho: per i maledetti pazzi maniaci sessuali con cui ho bevuto dieci anni fa.
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Testo originale:
Autore: Pete Brown
Data di pubblicazione: 31 marzo 2022
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