Trecento anni fa, la parola porter compariva per la prima volta (per quanto ne sappiamo) su un supporto stampato per indicare il nome di un tipo di birra.
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Trecento anni fa, la parola porter compariva per la prima volta (per quanto ne sappiamo) su un supporto stampato per indicare il nome di un tipo di birra.
Continua a leggereIl fatto che il ruolo ricoperto nella vita e nell’economia londinesi dalle centinaia di “porters” (scaricatori e facchini di strada o di fiume), a soli 70 anni circa dalla morte dell’ultimo di loro, sia quasi del tutto dimenticato è un segnale della scarsa rilevanza data alla storia della classe operaia e di coloro che diedero il nome all’omonima birra.
Continua a leggereÈ un piccolo errore, come capitano, ma è in circolazione da almeno 40 anni e compare ovunque, dalla Guida alle birre del mondo di Michael Jackson alle etichette sulle bottiglie di Imperial Extra Double Stout della Harvey. Cerchiamo quindi di chiarire una volta per tutte: Albert Le Coq NON era belga.
Continua a leggereKveik: una parola che probabilmente sentiremo molto più spesso nel mondo della birra. Ma cos’è il kveik? Ecco un paio di cose che non è.
Continua a leggereNon sono molti i motivi per cui mollerei tutto per precipitarmi a 350km verso nord, a Blackburn, ma un messaggio che diceva che la ricetta della leggendaria Mercer’s Meat Stout era stata scoperta in una soffitta e che stava venendo nuovamente brassata mi ha fatto prendere il primo treno in partenza da Euston.
Continua a leggereSono veramente passate solo sei settimane da quando mi mettevo in posa per fare selfie con brasiliane attraenti che mi dicevano quanto fossero felici di conoscermi? A quanto pare, stando ai metadati delle mie fotografie, è proprio così. Oggi sembra completamente diverso il mondo che c’era a metà marzo, solo una quarantina di giorni fa: il coronavirus era una nube scura e minacciosa all’orizzonte, ma il Brasile aveva ancora pochissimi casi e i brasiliani, che sono gente che tocca e abbraccia, toccavano e abbracciavano come sempre. Toccavano, abbracciavano e davano quelle gran strette di mano brasiliane che implicano il gesto di afferrare il pollice dell’altra persona con conseguente intensa confusione da parte dei britannici reticenti e non molto inclini al contatto fisico come me, che non riescono a capire dove mettere le loro dita. I pub e i bar brulicavano di gente, le spiagge erano affollate. Non ho mai avuto tante ragazze che volessero starmi vicino e farsi fotografare con me in vita mia. Ok, solo tre, ma sono sempre tre in più di zero.
Continua a leggereLa birra può condurti in luoghi strani e inaspettati. Domenica mi trovavo tra i vicoli umidi di Baishizou, un quartiere vagamente losco di Shenzhen, nella Cina meridionale, a fare visita a un microbirrificio angusto e non necessariamente del tutto legale situato al piano terra di un edificio piuttosto fatiscente di appartamenti. La mia missione: aiutare il proprietario del birrificio, un ex militare statunitense di nome Joe Finkenbinder, e un altro birraio, Dave Byrn del birrificio Pasteur Street di Saigon, a produrre la prima birra mai nata da una collaborazione sino-vietnamita, una gose nera chiamata Disputed Waters.
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